Alberobello - Storia
Il nome Alberobello deriva da Sylva Arboris Belli (Selva dell'albero della guerra), appellativo derivato dalla memoria di un fatto d'arme o agguato di briganti. In origine Roberto D'Angiò, il cui Regno ebbe luogo dal 1309 al 1343, donò questa Selva al Comune di Martina Franca che fece valere i suoi diritti fino al 1481, data in cui Ferdinando D'Aragona Re di Napoli, la donò come risarcimento all'illustre casa degli Acquaviva di Conversano, per i danni subiti nella guerra contro i turchi per la difesa dell'Italia.
I conti di Conversano vi condussero gente, soprattutto contadini, per dissodare e coltivare la terra concedendo molti vantaggi e immunità, ma vietando loro alcuna forma di proprietà. I contadini ebbero facoltà di costruire delle abitazioni, ma con il divieto di usare qualsiasi tipo di legame (Malta, etc.).
Con la "Prammatica de Baronibus", voluta dagli Aragonesi, si vietava ai baroni di costruire nuovi agglomerati urbani senza regio beneplacito. Questo era il principale motivo per il quale le casedde erano costruite a secco. Esse potevano essere distrutte in poco tempo nel caso di regia ispezione.